Le statue di Vattimo accolte in Duomo con gioia e stupore
16 dicembre 2005

Un artista brianzolo e le sue opere nel Duomo di Milano con un nuovo presepe. E` Giovanni Vattimo, pittore e scultore di Olgiate Molgora, Brianza lecchese, che in sei mesi di impegno quotidiano ha costruito le tre statue già installate nella basilica milanese per rappresentare la Natività 2005. Le tre figure, Maria, Giuseppe e il Bambino, hanno trovato posto nella cripta a destra dell`altare centrale. Sono vuote all`interno, ma pesano ognuna almeno due quintali. Sono state dipinte con colori all`acqua che lasciano trasparire la creta.
Sono bellissime. Conclusa la sua fatica, mercoledì Vattimo ha potuto lasciare la Fornace Curti (MM Romolo) dove negli ultimi sei mesi ha trascorso ogni minuto libero, vacanze comprese. Quando il camion con le casse è arrivato alla basilica della metropoli, ad attenderlo, insieme agli operai, c`erano l`arciprete monsignor Luigi Manganini, l`ingegner Benigno Morlin e l`architetto Ernesto Brivio, responsabili della "Fabbrica del Duomo". "E` stata un`emozione enorme, mi tremavano le gambe – ha raccontato Vattimo a mezzanotte di mercoledì, con la grande gioia ancora dipinta sul volto - a quelle figure ho lavorato ogni giorno, quasi con amore. Quando il camion stava per arrivare l`ansia ha preso il sopravvento. Per fortuna sono arrivati subito gli apprezzamenti positivi di monsignore, dell`ingegnere e dell`architetto.
Mentre gli operai della "Fabbrica", che mi hanno fatto molti complimenti, allestivano il panno blu dello sfondo e regolavano le luci, i primi milanesi già scattavano foto alle statue. E devo dire che per me è stata la felicità". Cinquantatré anni, Giovanni Vattimo è artista da sempre "Sono nato in Calabria, ma i miei genitori si sono subito trasferiti a Brivio, sulle rive dell`Adda, dove ho ancora lo studio. Il mio primo quadro l`ho dipinto mentre frequentavo la quarta elementare. L`ho ritrovato in questi giorni. Da quel momento non ho mai smesso.
Lavoro come infermiere al Mandic di Merate, sono sposato e ho due figli; il tempo che mi rimane è dedicato solo all`arte. Per quarant`anni ho solo dipinto, quadri espressionisti. Da sei ho cominciato con la scultura. Una delle prime l`ho donata a Papa Wojityla durante un incontro che non dimenticherò mai. Con l`arte sacra ho anche vinto un premio per una scultura che è stata installata sul frontale della chiesa di Arma di Taggia. Tre anni fa avevo dipinto una Via Crucis. Volevo che trovasse posto in una chiesa. Ho chiesto un appuntamento a monsignor Manganini. Quando l`ha vista, l`arciprete del Duomo ha telefonato a don Pierangelo, parroco di Pieve Emanuele, (vent`anni fa era stato viceparroco di Robbiate). Da quasi due anni quella Via Crucis è sulle pareti di chiesa. A maggio monsignore mi ha chiesto se volevo scolpire le statue per il presepio del Duomo. Ho preparato i bozzetti. A giugno l`assenso. Ora quelle statue sono in Duomo, e io sono felice".